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Il centro storico di Viterbo

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IL CENTRO STORICO DI VITERBO

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Il quartiere di San Pellegrino è il simbolo dell’antica città medievale e rappresenta un’interessante rassegna della tipologia edilizia duecentesca. Le case che si affacciano su Via San Pellegrino sono composte da uno o più piani e costruite direttamente sul tufo.

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L’accesso dalla strada al primo piano della casa era garantito da una scala esterna detta profferlo. Il locale al piano terra era generalmente adibito a bottega; alcune abitazioni non affacciavano direttamente sulla strada, ma avevano una corte interna che comunemente viene indicata col nome di richiastro.

Al centro del quartiere si apre l’omonima piazza con la chiesa di San Pellegrino menzionata già in un atto del 1045 come dipendenza dell’Abbazia di Farfa. Nel 1889 la facciata venne restaurata in stile neogotico per volontà del vescovo Grasselli. Il tempio subì ingenti danni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Nella medesima piazza, si trova anche il Palazzo degli Alessandri. Fu costruito verso la prima metà del XIII secolo da parte della potente famiglia degli Alessandri e, successivamente, abitato dal ramo Alessandrini prima di essere parcellizzato in diverse proprietà.

Il palazzo si eleva su tre lati della piazza, come dimostrano gli stemmi familiari ancora in situ, ma oggi si indica con questo termine la parte dell’edificio ove rimane il profferlo coperto.

L’esterno è caratterizzato da un ampio balcone che si prolunga sotto un grandioso arcone ribassato e costituisce un’interessante variante del tipico profferlo viterbese. Di fianco vi è un portico su massicce colonne, dietro il quale si eleva la Torre Scacciaricci, una casa-torre a quattro piani. Agli inizi del XX secolo il palazzo fu oggetto di restauri statici.

Nel palazzetto attiguo è presente il Museo del Sodalizio dei Facchini di S. Rosa al cui interno sono conservati i bozzetti delle macchine processionali che negli anni sono state protagoniste del trasporto che si tiene a Viterbo la sera del 3 settembre.

Oltre al quartiere medievale di San Pellegrino e l’attiguo Pianoscarano, nel centro storico è notevole il rinascimentale Palazzo dei Priori.

IL PALAZZO DEI PRIORI

La costruzione prese forma a partire dal 1264 quando fu eretto il primo livello; il piano superiore fu aggiunto nel secolo successivo, mentre la facciata ed il sottostante porticato furono edificati nella seconda metà del XV secolo per volontà di papa Sisto IV della Rovere (1471-1484).

Il palazzo era destinato, in origine, ad essere la residenza del governatore pontificio ma nel 1510, non essendo ancora stata condotta a termine la fase architettonica sistina, il governatore del Patrimonio costrinse i priori ad abbandonare la loro sede (attuale stabile della Prefettura) e vi si insediò d’autorità.

I ragguardevoli risultati raggiunti in ambito storico-artistico nel palazzo viterbese dei priori rispecchiano il momento particolarmente felice per la città e il clima di grande evoluzione socio-culturale, dovuti in gran parte all’iniziativa del potente cardinale Alessandro Farnese, papa Paolo III. Nel XVII secolo fu ulteriormente arricchito con l’aggiunta del cortile interno. Riassumendo il palazzo si compone oggi di due grandi corpi di fabbrica riuniti da un arco, entrambi della metà del XIII secolo: quello degli Uffici, sede del podestà, e quello del Comune, che era la residenza dei priori. Le forme dell’esterno sono quelle conferite al palazzo dai lavori quattrocenteschi. Alla fine del XVI secolo, quando il palazzo aveva ormai assunto forme grandiose, si diede l’avvio all’articolata decorazione pittorica, a partire dalla Sala Regia.

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