[vc_row][vc_column][vc_column_text]Prof dove andiamo in gita? Alzi la mano chi non ha mai fatto o sentito pronunciare questa domanda durante la sua carriera scolastica. Tutti attendevamo con entusiasmo il momento della gita, quello in cui si poteva stare lontano da casa senza genitori; in cui si potevano visitare posti nuovi e condividere con i compagni un’esperienza elettrizzante; e lo si faceva in un ambito diverso da quello della scuola. Per i molti che non avevano la possibilità di viaggiare con la famiglia ha rappresentato il primo viaggio importante, quello che non ci si dimentica.
Oggi le cose sono un po’ diverse. La gita scolastica è sempre meno una certezza e sempre più un’incognita. Tanti ragazzi rinunciano, non solo per la mancanza di un supporto economico da parte della famiglia o per la mancanza di fondi a disposizione delle scuole per l’organizzazione; il freno maggiore è purtroppo rappresentato da professori, restii ad accompagnare i ragazzi, perché condizionati dal comportamento sregolato di alcuni di loro in gita. D’altra parte anche la scuola spesso è costretta ad affidarsi a tour operator che offrono delle proposte non sempre in linea con le esigenze didattiche. E allora cosa si può fare per incoraggiare i docenti?
Intanto ricordargli che i viaggi d’istruzione sono delle opportunità; non solo per la crescita culturale dei ragazzi ma anche per approfondire il rapporto professore – studente. La possibilità di trascorrere momenti di conoscenza privilegiata fuori dalle mura scolastiche migliora le relazioni al ritorno in classe. La sfida principale è quella di evitare che i ragazzi ricordino come momento più bello il viaggio in pullman o la notte in hotel. E’ necessario far sì che vivano attivamente quella esperienza, aiutandoli ad appassionarsi a ciò che vedono e che vivono in pochi intensi giorni. Ma come si organizza al meglio una gita scolastica?
Intanto bisogna precisare che esistono termini specifici per classificare il generico “gita scolastica”:
- Viaggio di istruzione: Quello di cui stiamo parlando; un viaggio organizzato di due o più giorni con pernottamento.
- Uscita didattica: un’uscita senza pernottamento, che prevede la visita di un luogo, nei confini comunali o provinciali, nel giro di 25 km.
- Visita guidata: questa categoria prevede sempre il rientro in giornata ma viene effettuata solitamente entro i confini regionali.
Stabilito questo, vediamo quali sono i passaggi da seguire per organizzare al meglio una gita:
- Fissare gli obiettivi educativi: cosa impareranno gli studenti? Come verrà arricchito il programma didattico? Pianificare ogni fase del viaggio, dalla visita dei musei e monumenti alla pausa pranzo.
- Scegliere una meta: la scelta della destinazione viene fatta in base al periodo migliore per la visita, alla disponibilità dei mezzi di trasporto e in relazione al programma didattico. È bene anche assicurarsi che il numero degli accompagnatori sia sufficiente (in base alle normative vigenti) per il numero di studenti partecipanti.
- Organizzazione: dopo aver ottenuto il consenso del preside, contattare gli hotel, le guide, i musei per effettuare le varie prenotazioni.
- Documenti: portate a termine le formalità burocratiche, pianificare attività didattiche e informative in preparazione alla gita, discutendo con i ragazzi sulle cose che si vedranno e che si faranno. Preparare quindi la richiesta di autorizzazione da parte dei genitori e il modello standard del programma della gita. Questo dovrà contenere le seguenti informazioni: gli orari di partenza e di ritorno; il punto di ritrovo; la destinazione; la motivazione della scelta; le attività giornaliere che verranno svolte; la cifra da pagare; un numero di riferimento in caso di bisogno. In più sarebbe necessario chiedere se gli studenti hanno allergie o intolleranze alimentari e se durante la giornata devono assumere farmaci particolari.
Inoltre, soprattutto per i bambini di scuola elementare, è bene che i docenti indichino se c’è materiale particolare da preparare per la gita: abbigliamento speciale, denaro, pranzo al sacco e così via.
- Promemoria: il docente referente dovrà tenere un promemoria basato sui requisiti richiesti dalla scuola; le autorizzazioni firmate, le informazioni assicurative e sanitarie, i numeri utili e le quote di partecipazione. Infine, bisognerà organizzare attività alternative per gli studenti che non parteciperanno alla gita, anche se è bene fare in modo che tutti prendano parte all’uscita.
- Norme di comportamento: prima della partenza sarà necessario ribadire ai ragazzi le norme di comportamento e di sicurezza.
CONSIGLI
È bene preparare un programma preciso e dettagliato ma che sia comunque flessibile. Per questo, meglio elencare gli eventi in ordine di importanza, così da poter cancellare gli ultimi della lista se il tempo non dovesse bastare. L’organizzazione deve sempre tenere presente gli imprevisti, come il mal tempo; contare sempre i ragazzi mentre salgono e scelgono dal pullman e abbandonare il luogo della gita solo se non mancherà nessuno. Infine armarsi di un bel po’ di entusiasmo e tantissima pazienza e partire![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]