Accadde oggi, l’appuntamento giornaliero che vi farà compagnia in un periodo così difficile. Abbiamo deciso di prendere questo impegno con l’intento di ricordare alcuni fatti importanti accaduti negli anni passati e con l’occasione suggerire uno o più volumi per approfondire l’argomento.
#iorestoacasa aspira a diventare #ioleggoacasa grazie a diverse iniziative in corso. La nostra si vuole porre all’interno di questo flusso.
ACCADDE OGGI: Muore Primo Levi nel 1987
L’11 aprile di quell’anno lo scrittore Primo Levi morì, probabilmente suicida, cadendo o lanciandosi dalla tromba delle scale del suo palazzo a Torino.
Torinese di origini ebraiche, Primo Levi è stato un chimico, partigiano e scrittore, noto in tutto il mondo per la sua opera d’esordio, Se questo è un uomo, il racconto memorialistico dell’esperienza nel Lager Buna-Monowitz.
L’ipotesi più probabile e diffusa è che si sia suicidato – la moglie infatti dichiarò che da tempo egli soffriva di depressione -, anche se c’è chi sostiene che la caduta possa essere stata provocata dalle vertigini, di cui soffriva. L’ultimo a vederlo fu la portinaia che bussò alla sua porta per consegnarli la posta. Ma pochi minuti dopo, ella sentì un tonfo e trovò il corpo esanime dello scrittore.
Il funerale avvenne il 13 aprile: il corpo, avvolto in un lenzuolo, era in una bara coperta da velluto nero, e pochi fiori. La funzione fu molto sobria perché il giorno dopo sarebbe cominciata la Pasqua ebraica, periodo nel quale non si possono tenere cerimonie, neppure quelle funebri. La bara venne trasportata per essere sepolta al primo reparto israelitico del Cimitero generale di Torino.
Primo Levi morì all’età di sessantasette anni, nella sua casa di corso Re Umberto 75, la stessa dove era nato e aveva vissuto per tutta la vita. La sua assenza più lunga fu quella dal 1942 all’ottobre 1945, periodo nel quale per un anno si trovò a Milano in una fabbrica di medicinali, per qualche mese in Val d’Aosta come partigiano. Da lì l’arresto il 13 dicembre 1943 e poi la deportazione, dapprima nel campo di concentramento di Fossoli, e poi ad Auschwitz. Infine impiegò altri nove mesi sulla via del ritorno.